Il Discorso del Presidente, Prof. Giovanni Puglisi
Quasi due anni e mezzo appena dopo l’inaugurazione di Palazzo Branciforte da parte del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il 23 maggio del 2012, la Fondazione Sicilia si presenta alla Città di Palermo e ai Siciliani con un’altra grande opera: Villa Zito – sede storica della Fondazione stessa e ancor prima della cosiddetta “Fondazione Ignazio Mormino” – restituita alla fruizione dei cittadini, dei turisti, degli amanti dell’Arte e della Cultura, con una veste nuova, vorrei dire completamente rinnovata nelle strutture fisiche, nell’organizzazione museale, nella sua veste complessiva di “bene culturale” privato, ma di interesse e fruizione pubblici.
Oggi, insieme alla Fondazione Terzo Pilastro – Italia/Mediterraneo, ma soprattutto all’Amico Emmanuele Emanuele, offriamo, a quanti ci hanno onorato di essere con noi, uno sguardo pittorico di grande suggestione e di altrettanto fascino, “Di là del faro”, non è solo una Mostra, ma è anche e soprattutto il segnale di due cose:
- a Palermo si può fare tutto, anche qualcosa di buono e di bello: basta determinazione e fiducia, utilizzando risorse finanziarie e umane in modo virtuoso e teleologicamente educativo. E cosa c’è di più educativo dell’Arte, specie della Pittura, dove l’immagine si fonde con la creatività del genio e insieme si offrono al gusto e al piacere del fruitore? Tanti anni fa ebbi a scrivere un saggio L’Arte prima e dopo l’espressione, dove sostenevo la tesi che il nocciolo del messaggio artistico sta nella comunicazione subliminale che lega l’artista al suo fruitore, la quale si regge su un asse invisibile che attraversa il tempo e lo spazio e coglie, nell’interpretazione estetica individuale, il senso profondo del messaggio creativo. Solo così si spiega come opere di decenni e secoli – talora millenni – addietro, riescono ancora a entusiasmare e a cogliere il fruitore nella sua ingenuità estetica, dandogli il senso dell’eternità, quale valore della quotidianità. Visitando le opere di questa eccezionale Mostra troverete tutto il piacere del Bello, mescolato, impalpabilmente, con il gusto dell’armonia spaziale, dove lo spazio non è solo quello che va oltre la tela, ma anche quello che circonda la tela e l’intero percorso espositivo.
- è per questo che voglio anche io ringraziare – oltre il prof. Emanuele e Civita Sicilia che ha dato corpo a questa splendida idea del mecenate palermitano d’alto mare, come piace a me chiamare gli uomini generosi e intelligenti, che sanno anche da lontano (un lontano solo fisico e temporale) vivere pienamente la propria identità culturale – i curatori Sergio Troisi e Paolo Nifosì, che, grazie alla generosità dei proprietari delle opere esposte (fra i quali – tacendo della Fondazione che ci ospita – voglio ricordare e ringraziare la Galleria d’Arte Moderna di Palermo e l’Accademia degli Zelanti di Acireale, la Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati, oltre a tante prestigiose personalità private), hanno saputo donarci le meraviglie che ci apprestiamo ad ammirare.
Prima di aprire le porte, consentitemi di fare – come si usa dire – due comunicazioni di servizio. La prima riguarda la “strana” circostanza che oggi vede “restituite” al Vostro godimento estetico solo parte del piano rialzato e il primo piano di Villa Zito. Il resto – seppur ultimato nella sua semplicità architettonica ed estetica, necessita di alcuni ritocchi – per così dire – tecnologici, che consentiranno di riammirare, oltre al alcune splendide donazioni che la Fondazione Sicilia ha ricevuto, come la donazione “Alesi Curcio-Cartaino” o la donazione “De Maria Bergler”, parte, solo parte, della sua Collezione permanente – ricca di 1600 opere “ritrovare” nelle diverse agenzie del Banco di Sicilia sparse per il mondo e oggi di nuovo qui per la Vostra, la nostra gioia – anche alcune innovazioni tecnologiche che consentiranno all’arte di diventare mezzo di comunicazione di massa, sposandola con i media e con la medialità. A gennaio/febbraio prossimi l’appuntamento per l’apertura totale della Villa con il suo “tesoro ritrovato”, opere eccezionali, mai viste a Palermo.
La seconda riguarda la squadra che mi ha aiutato in questa eccezionale impresa. La Fondazione Sicilia è – come ho detto più volte – lo scrigno dei siciliani, è l’opportunità di pregi e i suoi difetti – ha preso e ha dato alla nostra terra.
Essa in questi anni della mia Presidenza è stata gestita da un Consiglio Superiore e da un Consiglio d’Amministrazione, con l’attenta vigilanza del Collegio Sindacale, in modo davvero collegiale e partecipato. Voglio quindi ringraziare tutti, senza eccezione alcuna, compreso il Segretario Generale, avv. Raffaele Bonsignore, i consulenti, il personale per l’apporto dato, senza risparmiarsi e senza farlo mai pesare. Un ricordo particolare di una persona che di questo recupero è stata, fino a qualche mese fa, l’anima e il perno e che il buon Dio ha voluto troppo presto chiamare a sé, Cettina Coffa. Fino all’ultimo giorno della sua vitalità ha dato a questa Fondazione e a quest’opera anima e corpo. Grazie!
Un grazie infine a quanti – Salvatore Butera in testa, che mi ha preceduto, ormai tanti anni fa, alla guida di questa Fondazione – hanno dato sostegno e anima al progetto, ma a Salvatore in particolare per avere, fra i primi, visto lontano, durante la sua Presidenza, su questi investimenti, Palazzo Branciforte e Villa Zito. Io succedendogli ho raccolto, insieme al testimone, lo spirito e il messaggio esistenziale della missione di una Fondazione di origine bancaria. Oggi questo è il risultato. Grazie, grazie ancora a tutti, in particolare all’Architetto progettista, Corrado Anselmi, e al Direttore dei Lavoro, Gaspare Francesco Ciaccio, e, attraverso di lui, a tutte le imprese, i fornitori e le maestranze che hanno lavorato con impegno e costanza a questo recupero. Ringrazio tutti per la pazienza avuta in questi mesi nel sopportarmi e li rassicuro che non cambierò né marcia, né ritmo nei mesi a venire fino alla riapertura completa della Villa!
Scherzi a parte, grazie ancora a tutti e buona visione.
Prof. Giovanni Puglisi
Presidente Fondazione Sicilia