La Storia

La Fondazione Sicilia rappresenta la naturale evoluzione della Fondazione Banco di Sicilia, nata il 21 dicembre 1991, a seguito di un’operazione di scorporo del “vecchio” Banco di Sicilia.

La Fondazione Sicilia rappresenta la naturale evoluzione della Fondazione Banco di Sicilia, nata il 21 dicembre 1991, a seguito di un’operazione di scorporo del “vecchio” Banco di Sicilia.

Tale operazione trae fondamento dalla Legge c.d. Amato-Carli del 1990 e dal relativo decreto legislativo di attuazione, che ha avviato il processo di privatizzazione delle banche pubbliche: attraverso quest’ultima normativa, da ogni soggetto bancario sono state create due nuove realtà: l’ente conferente (il vecchio istituto di diritto pubblico, ora Fondazione Bancaria) e la società conferitaria (il nuovo Istituto bancario, ora Società per azioni).

A seguito della Legge Ciampi del dicembre del 1998 e, soprattutto, del collegato decreto legislativo attuativo del 1999, le fondazioni bancarie si sono trasformate in enti di diritto privato; un processo in virtù del quale alla Fondazione Banco di Sicilia sono state assegnate tutte le opere d’arte e culturali del “vecchio Banco”, comprese le preziose Collezioni del Museo della Fondazione Mormino, ideata nel 1923 dall’allora direttore generale del Banco di Sicilia, Ignazio Mormino, che diede – per l’appunto – il nome alla Fondazione.

Infine, la Legge Tremonti del 2001 e la successiva norma di interpretazione autentica del 2002, hanno completato il percorso legislativo di trasformazione e definizione delle fondazioni di origine bancaria.

Nel 2006, la Fondazione Banco di Sicilia ha aderito all’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio), alle cui attività partecipa in modo fattivo, presenziando al Consiglio di amministrazione e alle Commissioni permanenti.

Il 23 maggio 2012, la Fondazione Banco di Sicilia ha mutato la propria denominazione in Fondazione Sicilia; una trasformazione che non è stata solamente formale, attraverso cui si è inteso sottolineare il profondo legame fra l’ente ed il territorio siciliano, con iniziative sempre più protese a valorizzare la cultura dell’Isola, nei seguenti ambiti: l’educazione, la formazione, la conservazione e la promozione dei beni artistici e culturali, la ricerca scientifica, ma anche il teatro, l’arte e la letteratura.