Mercoledì 22 gennaio alle 18, la presentazione del progetto
a Palazzo Branciforte per i 150 anni dalla nascita dello scultore
Visse, sognò, lavoro e progettò nella sua Palermo: in cui era nato nel 1870 e in cui nel 1950 si spense. Questo intenso rapporto con la città – di cui l’emblema è anche la collaborazione con Ernesto Basile – non ha però impedito ad Antonio Ugo, scultore e accademico di grande pregio, di ricevere apprezzamenti e riconoscimenti anche in ambito nazionale. Dall’Accademia di Brera, che lo fece socio onorario, alla Biennale di Venezia, di cui fu più volte giudice.
Tra le attività promosse per celebrare i 150 dalla nascita di Antonio Ugo, che culmineranno in una grande mostra prevista nel prossimo mese di ottobre, la Fondazione Sicilia, in collaborazione con la Soprintendenza BBCCAA di Palermo e con i discendenti dell’artista, organizza a Palazzo Branciforte la presentazione del progetto “Antonio Ugo. Scultore (1870-1950)”, mercoledì 22 gennaio alle ore 18.
In questa occasione verranno presentati alcuni bozzetti e modelli in gesso, di proprietà dei discendenti dell’artista, che testimoniano un’importante quanto rara fase progettuale della realizzazione di alcune delle opere presenti nella collezione della Fondazione Sicilia, e che saranno restaurati nel corso dei prossimi mesi a Palazzo Branciforte.
Alla presentazione dei lavori parteciperanno la Soprintendente di Palermo, Lina Bellanca, e il Presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore. Saranno presenti anche i discendenti di Antonio Ugo.
“La Fondazione Sicilia – afferma Raffaele Bonsignore – con lo spirito di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico siciliano, in occasione del 150° anniversario della nascita di Antonio Ugo, ha deciso di restaurare i modelli in gesso di alcune delle opere presenti nella collezione di bronzi esposta a Palazzo Branciforte. Il restauro sarà realizzato a cantiere aperto, a Palazzo Branciforte”.
Il progetto di restauro sarà coordinato dalla competente unità operativa della Soprintendenza di Palermo, nelle persone di Carolina Griffo, Maria Reginella e Mauro Sebastianelli