La Storia

Attraverso questa normativa, ogni soggetto bancario crea due nuove realtà: l’ente conferente (il vecchio istituto di diritto pubblico, ora Fondazione Bancaria) e la società conferitaria (il nuovo Istituto bancario, ora Società per azioni).

A seguito della Legge Ciampi del dicembre 1998 e, soprattutto, del collegato decreto legislativo attuativo del ’99, le fondazioni bancarie si trasformano in enti di diritto privato. Un processo, grazie al quale alla Fondazione Banco di Sicilia sono assegnati tutti i beni d’arte e di cultura del vecchio Banco, comprese le preziose Collezioni del Museo della Fondazione Mormino, voluta nel 1923 dall’allora direttore generale del Banco di Sicilia Ignazio Mormino, dal quale poi prese il nome. Infine, nel 2001, la Legge Tremonti, e nel 2002, la conseguente norma di interpretazione autentica, completano il percorso legislativo di trasformazione e definizione delle fondazioni di origine bancaria.

Nel 2006 la Fondazione Banco di Sicilia ha aderito all’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio), alle cui attività partecipa in modo fattivo attraverso la presenza nel Consiglio di amministrazione e nelle Commissioni permanenti. Dal 23 maggio 2012 la Fondazione Banco di Sicilia ha cambiato il suo nome in Fondazione Sicilia. Una trasformazione che non è solamente formale, ma con la quale si intende sottolineare il profondo legame fra l’ente e il territorio siciliano, con iniziative sempre più protese a valorizzare la cultura dell’Isola, attraverso iniziative che investono diversi campi, fra cui l’educazione, la formazione, la conservazione e la promozione dei beni artistici e culturali, la ricerca scientifica, ma anche il teatro, l’arte e la letteratura.