Francesco Zerilli. Vedute e paesaggi

La mostra FRANCESCO ZERILLI. Vedute e paesaggi è prorogata fino al  2 novembre 2016

 

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Il Presidente della Fondazione Sicilia, Avv. Raffaele Bonsignore
e il Presidente di Sicily Art & Culture, Prof. Giovanni Puglisi 

hanno inaugurato la mostra
 Francesco Zerilli. Vedute e paesaggi

PALAZZO BRANCIFORTE 
venerdì 24 giugno, ore 18:00

 

Dopo il viaggio siciliano raccontato dal taccuino dell’inglese Compton e dopo la Palermo Felice rappresentata da Houël, prosegue il programma delle esposizioni dedicato al paesaggio siciliano.
Fondazione Sicilia e Sicily Art & Culture  presentano la mostra delle opere realizzate a cavallo tra gli anni Venti e gli anni Trenta dell’Ottocento dal palermitano Francesco Zerilli (1793-1837).
Le opere si potranno ammirare, negli spazi della Cavallerizza di Palazzo Branciforte, dal 25 giugno al 25 settembre 2016.

 

La finezza narrativa e il rigore topografico contraddistinguono lo stile dell’artista che per rappresentare le città di Palermo, Siracusa, Catania, Messina e Napoli sperimenta svariati e nuovi punti di ripresa. Infatti Zerilli, distanziandosi dalle rappresentazioni documentaristiche e dal rigore del Neoclassicismo, raggiunge una originale autonomia artistica mediante l’utilizzo di panoramiche rialzate a volo d’uccello e di prospettive radenti il mare, o ancora ribassate dalle coste. Questo specifico approccio nella raffigurazione del paesaggio, dovette risultare idoneo a Zerilli per indagare anche più volte lo stesso scorcio, esaltandone le piccole differenze dovute alle alterazioni luministiche.

La calibrata disposizione delle quinte arboree, dei lungomari e delle rocce, la nitidezza della rappresentazione delle vestigia del passato insieme alla misurata presenza umana, intendono rappresentare un quieto equilibrio tra natura e civiltà, sospeso in un’atmosfera rarefatta.

E proprio grazie alla resa di una natura benevola e conciliante che arride allo sguardo, le opere di Zerilli riscossero molto successo tra il colto pubblico internazionale dell’epoca.

La morte precoce del pittore, avvenuta a seguito della grande epidemia di colera, dilagata nelle due capitali borboniche e propagatasi in Sicilia nel 1837, interrompe bruscamente la produzione dell’artista, ma la sua opera, erede della tradizione del vedutismo prospettico, rimane un fondamentale preludio nell’evoluzione della pittura di paesaggio in pieno Ottocento.

 

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