IL CALENDARIO 2011 DELLA FONDAZIONE BANCO DI SICILIA
CON LE OPERE D’ARTE ‘RITROVATE’
Il presidente Puglisi: “un modo per sottolineare il grande valore culturale di questi tesori”
Il calendario 2011 della Fondazione Banco di Sicilia è dedicato al ‘tesoro’ recentemente ritrovato dalla Fondazione Banco di Sicilia e ricco di 1678 opere di grande interesse storico-artistico, che fino a poco tempo fa erano nelle sedi e nelle agenzie del Banco di Sicilia di tutto il mondo.
Parte essenziale del patrimonio della Fondazione, questo ‘tesoro’ è rimasto per venti anni in possesso del Banco di Sicilia (in ragione di una convenzione fra i due Enti) e solo da pochi mesi è entrato nella effettiva disponibilità della Fondazione per aggiungersi alle opere del Museo d’Arte e Archeologia Ignazio Mormino.
Le opere inserite nel Calendario sono state selezionate tra quelle pittoriche (oltre settecento) e scultoree (un centinaio), con il dovuto riguardo ai diversi periodi di produzione, che coprono un arco temporale di circa due secoli, dalla fine del Settecento agli anni Ottanta del Novecento. Un tesoro ritrovato, all’interno del quale sono presenti molti autori di primo piano, le cui opere ci immettono in un percorso di rara bellezza, seppur breve per l’evidente sintesi.
Il posto d’onore spetta alla scultura in bronzo Eros giovinetto di Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822), seguono i due paesaggi siciliani Taormina di Charles Vacher (1818 – 1883) e Veduta di Palermo e Monte Pellegrino di Franz Richard Unterberger (Innsbruck 1838 – Neuilly sur Seine1902).
Il calendario inizia con il suggestivo acquerello La musica di Marc Chagall (Vitebsk 1887 – Saint-Paul deVence 1985) e le successive pagine riguardano i dipinti di scuola napoletana, Idillio di Vincenzo Caprile (Napoli 1856 – 1936) e Terrazze di Vincenzo Irolli (Napoli 1860-1949), e, ancora, le opere del Novecento italiano Chiesa della Salute di Filippo De Pisis (Ferrara 1896 – Milano 1956), Paesaggio di Fausto Pirandello (Roma 1899 – 1975), Composizione metafisica di Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano1961), Testa di donna, scultura in cera di Giacomo Manzù (Bergamo 1908 – Rotterdam 1991), Gigli d’acqua di Mario Schifano (Homs 1934 – Roma 1998) e Eruzione dell’Etna di Renato Guttuso (Bagheria1911 – Roma 1987), opera pittorica di grande fascino, ultima pagina del calendario 2011.
“Nell’ottobre 2010 – sottolinea Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia – le Collezioni del Museo si sono arricchite di queste opere d’arte (fra cui quadri, sculture e preziose ceramiche), in base a un accordo siglato tra il Banco di Sicilia e la Fondazione, grazie al quale i beni di valore fino ad ora affidati in godimento al Banco sono tornati alla Fondazione. La restituzione di questo impareggiabile tesoro permetterà adesso alla Fondazione Banco di Sicilia una diretta azione di tutela del proprio patrimonio e una maggiore attenzione alla sua valorizzazione per una fruizione sempre più estesa. Averne inserito una piccola ma significativa testimonianza nel calendario del 2011 – conclude Puglisi – è per noi l’occasione per sottolineare il grande valore culturale di queste opere e cominciare a farle conoscere al pubblico”.
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